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neofita.
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Il mea culpa dovrei farlo io, che dovrei essere l'esperta (anche se tele da punto croce personalmente ne ho usate poche), e non solo non ho mai continuato con il post precedente, ma mi era pure sfuggito questo.
Adesso vediamo bene come organizzarici.
Una cosa ve la dico subito.
Attenzione alla differenza tra tipo della tela e nome commerciale che danno le case produttrici.
Cashel è un nome che dà la Zweigart (anche la silkweaver che tinge zweigart) non un tipo di lino, che io sappia. Potrebbe avere la struttura di un'emiane.
Il Belfast, sempre zweigart, ad esempio, ha sicuramente la struttura di un'emiane. Quello lo conosco. Belfast è un nome commerciale, la tela resta un'emiane.
Poi lini con nomi diversi, di case diverse, ma che sono sempre emiane possono non essere identici, anzi sicuramente non lo sono.
Cambia il produttore del lino, cambia la qualità, cambiano le tinture e i processi di finissaggio. Ma restano più o meno le stesse cose.
Poi bisogna stare attenti a ditte come la Graziano che chiamano con il nome di un tipo di tessuto un loro tessuto che in realtà è differente.
Come la confusione che creano con i vari etagreggio, eta di qui, eta di là. Uno pensa all'etamine e in realtà è AIDA.
Anche l'emiane della Graziano non è proprio come siete abituati a vedere un'emiane. Ma è più rada, quasi un bissone.
Quindi la bellissima tabellina che avete postato sopra, va un po' modificata
- tipo di tela: es.: emiane (poi se uno nn lo sa, lo lasciamo in bianco, ma meglio tenere i concetti separati
- nome commerciale: es.: belfast
- composizione: lino, misto lino ecc
- count:
- colore:
- sito dove è stata acquistata (o dove l'abbiamo vista in vendita se è stato un regalo)
foto
- considerazioni personali : rigidità della tela, facilità di ricamo, perdita di colore dopo lavaggio, ecc ecc
Poi magari definiamo una tabellina insieme
scusate ancora la latitanza.
recensioni teleche ne dite??? |