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Aylaso_.
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Una mia amica, mi ha fatto vedere alcuni ricami , in black work, QUI vi metto un link dove ci sono dei free
come si deve ricamare secondo voi? come punro scritto, facendo ad esempio un quadretto di aida alla volta, o come tutto un punto lanciato? io credo sia meglio la prima descrizione, però nn ne ho mai fatti...
qche dritta se qcuna ne ha già ricamati?
graSSieeeeeeeeeeee
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neofita.
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Il blackwork è punto scritto.
qui trovi un altro po' di free
e qui delle istruzioni.. -
Aylaso_.
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grazie!!!
vado subito a vedere
wow che belle cose!
se non ho capito male, visto il mio inglese schifitico
ogni "particolare" va ricamato a sè.... cmq passato il natale proverò certamente
grazie grazie e ancora grazie
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neofita.
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Se vuoi il retro perfetto sì.
In pratica, è più facile da fare che da spiegare...vediamo se ci riesco... avevo fatto una mezza lezione una volta e poi non l'ho mai pubblicata, provo a riesumarla.
Trovata. Devo trovare un attimo per fare l'upload delle foto. Più tardi ci provo!. -
Aylaso_.
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eheh grazie sei molto gentile non volevo farti impazzire 
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neofita.
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Non impazzisco se imageshack decide di non farmi impazzire. Dipende da lui.
Appena mi fanno respirare i capi, provo.. -
Aylaso_.
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sti capi.... sempre in mezzo ai piedi quando abbiamo delle cose da fare 
è vero image spesso si blocca
grazie ancora. -
neofita.
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Allora, proviamo.
Premessa: avevo iniziato a fare questa lezione secoli fa, poi l'avevo piantata lì, perchè pensavo che in questo forum sul punto scritto ne sappiano più o meno tutte più di me. Però se può servire a questo punto io la posto.
Poi ogni contributo è ben accetto.
E' tutta questione, da bravi automobilisti, di tenere la destra. O la sinistra, cambia poco.
Battutacce a parte. Proviamo.
Quanto si esegue il punto scritto, sia esso per contorno al punto croce o in una tecnica quale il blackwork, l’unico problema, visto che il movimento è semplicissimo, è decidere qual è il percorso ottimale, come non perdersi per strada e mantenere un dietro ragionevole se non perfetto.
Si può studiare il disegno e decidere il percorso a seconda dei casi, ma si può anche seguire una regola generale. Che possiamo riassumere come “tenere la destra” o “ tenere la sinistra” come preferite.
Sul disegno fisso una linea principale, una qualunque, e inizio a fare l’andata su quella, ogni volta che incontro una biforcazione a destra (sinistra) la prendo e continuo. Ritorno quando sono alla fine di un “binario morto” o quando tocco una linea già lavorata in andata, o ho chiuso un percorso circolare. E Ritorno solo fino all’ultima deviazione che ho fatto. Poi proseguo con le andate.
Sembra complicatissimo, invece con questa regola generale non ci si perde mai.
Forse è solo complicata da spiegare.
Facciamo un esempio, prendiamo un imparaticcio di Blackwork, questo per esempio (preso dai free di Elisabethan BlackWork - che è quello che ho postato sopra ed è un sito che consiglio)
Qui tutti i pezzi del disegno sono collegati. Ogni pezzo a se stante andrebbe trattato separatamente. Poi se sono minuscoli e me ne frego del dietro perfetto finito uno posso passare all'altro passando sotto il filo in modo che non sia volante e che non disturbi troppo. Se lo voglio perfetto, mi devo armare di molta pazienza. Tenete presente che il black work è una tecnica anglsassone e loro del dietro se ne fregano abbastanza.
Bene, preso il nostro imparatticcio fissiamo una linea guida sullo schema:
quella blu nell'esempio, ma qualsiasi altra linea che non sia al centro di un particolare può andare bene.
A questo punto partiamo a ricamare la linea guida con la filza di andata, partendo dal basso (se vi piace di più dall’alto non cambia nulla, come invertire sinistra con destra non cambia nulla, basta che vi diate un minimo d’ordine e poi lo seguiate):
Parto quindi dalla freccetta rossa e proseguo fino al primo incrocio e poi guardo a destra, nulla, a sinistra due strade:
….prendo la prima a destra:
Questo è un binario morto, quindi arrivata in fondo torno indietro fino all’incrocio e prendo l’altra strada fino all’incrocio successivo:
e di nuovo prendo la strada più a destra e la percorro tutta, è una strada circolare, quindi prima o poi arrivo al punto di partenza:
Quando arrivo al punto di partenza mi giro e torno indietro fino all’incrocio e prendo l’altra strada:
Che essendo un binario morto, chiuderò immediatamente al ritorno. Ho finito tutte le deviazioni del primo incrocio e quindi proseguirò per la mia linea guida fino all’incrocio successivo:
Al nuovo incrocio, prendo la prima a destra.
E incontro la nocciolina.
Questo schema è molto piccolo e semplice quindi posso applicare la regola dall’inizio alla fine, ma se lo schema fosse grande avrebbe senso considerare porzioni dello schema a se stanti e riapplicare la regola da zero scegliendo una nuova linea guida e finendo tutta la porzione di schema relativa. Qui non sarebbe necessario, ma giusto per fare un esempio consideriamo la nocciolina come elemento e il suo contorno come nuova guida.
Inizio quindi a lavorare lungo la nuova linea guida fino al primo incrocio:
Al primo incrocio giro verso l'interno e arrivo al vertice del rombetto. A questo punto posso considerare il rombetto come due strade che partono dall’incrocio, e fare due andate e due ritorni, oppure considerarla una linea chiusa e fare un giro completo di andata e uno di ritorno. Nell’esempio io ho fatto la seconda scelta:
Chiuso il rombetto proseguo fino all’incrocio.
Avendo scelto il contorno della nocciolina come linea guida, quando la incontro torno indietro fino all’incrocio precendete, che poi è di nuovo la mia linea guida e contorno tutta la nocciolina, dove l’ultima deviazione che ancora ho è per fare la punta:
Quando ho chiuso il giro non mi resta che tornare indietro chiudendo anche la linea guida.
Finito il sottoschema nocciolina, torno sulla mia linea guida principale e tornata all’incrocio prendo la strada successiva.
Adesso basta. Proseguire sarebbe inutile. E’ sempre uguale.
Così diventa meccanico e veramente molto semplice e il dietro resta a posto.
Ci sono due scuole di pensiero soprattutto se si lavora su AIDA, ago con la punta e ago senza punta.
Ago senza punta sembra la scelta normale, ma la teoria dell'ago con la punta ha i suoi vantaggi. Il vantaggio è che, nei ritorni, l'ago prende dentro leggermente nei punti già fatti e aiuta a dare l'idea di linea continua. Mentre con l'ago senza punta, soprattutto con i buchi grossi ell'AIDA i due punti potrebbero non risultare esattamente allineati e quindi la linea sembrare un po' spezzata.
Io spesso uso l'ago con la punta, ma non voglio spacciarla per teoria predominante.. -
silvia71.
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neofita sei fantastica!!!! grazie . -
elena79.
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Cosa faremmo noi povero volgo senza di te? . -
neofita.
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Qui si sfotte 
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paola2101.
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Che lavoro fantastico!!!
Sei grande!!. -
lallapuffa.
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grande Laura!!!
grazie 1000
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Aylaso_.
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laura sono rimasta senza parole!!!
Spiegazione ottimale, fatta BE NIS SI MOOOOOOOOOOOOOOOOOO
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romyeale.
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CITAZIONE (neofita @ 15/11/2007, 10:28)Qui si sfotte
No, qui ci si genuflette alla tua bravura... ... mai pensato di insegnare per professione?
(come seconda professione, ovvio.... perchè come prima e unica non credo sia molto redditizzia...)
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il BLACK WORKconosciuto da poco... |